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Figure e Miti Anni '30

Gli sfidanti


54 -Identità, brochure della mostra, Roma Galleria Sara Veneziano, Roma 2006 Stampa Email

Tratto da   IDENTITA’

Testo di Mariastella Margozzi

Il confronto tra il Ritratto della Marchesa Leonori d’Ancona Quarantotti di Marco Benefial, pittore attivo a Roma nella prima metà del XVIII secolo, e le tempere di Ottorino Mancioli dei primi anni ’30 mette in evidenza non tanto affinità quanto differenze……la donna da lui (Benefial) effigiata rispecchia i canoni di una ritrattistica ufficiale  che vuole comunicare l’appartenenza ad una casta  e la sicurezza economica e sociale che c’è dietro….

Passiamo alle opere di Ottorino , artista raffinato, curioso e tanto immerso nella perlustrazione del mondo che lo circonda (la Roma degli anni venti-trenta in tutte le sue accezioni reali e mondane) da riuscire a catturare un’impressione e con pochi segni a restituirla sulla carta…..L’artista ama il corpo femminile, ne cattura l’armonia delle forme  non disgiunta da quella dei movimenti, seguendo una elaborazione stilistica che da futurista diventa decò. La danza è una dei temi preferiti delle avanguardie storiche, non solo perché è dinamismo allo stato primario ma soprattutto perché è in antitesi alla compostezza, al perbenismo, è in sostanza liberazione dalle regole sociali e dalle costrizioni dello spirito; la danza è proiezione di sé nello spazio circostante e comunicazione con l’universo intero.

Ottorino, interprete di questo sentire moderno, esalta l’esuberanza femminile nella ricerca di un segno che “muove” le figure mentre le crea; Benefial, interprete anch’egli del gusto della sua epoca, elabora una sorta di “fermo immagine” autoreferenziale, in cui la donna pur mostrando una leggera frenesia nell’accennato vitalismo delle mani, non si sottrae alle regole del ritratto ufficiale.

La signora ritratta è prima di tutto la marchesa Marianna Leonori d’Ancona Quarantotti, poi è anche una donna; le figure di Ottorino Mancioli sono prima di tutto gioia di vivere e volontà di esistere, poi sono donne anch’esse, ma chi realmente siano ha scarsissima importanza per l’artista.