34 -Mostra Internazionale di Antiquariato, Lingotto, Torino 1997, depliant Disegnare fu come esister |
Tratto da “Disegnare fu come esistere” Marcello Venturoli: ….Certe sintesi grafiche e plastiche degli anni Venti, dai dinamismi futuristi e cubisti appaiono dunque nei disegni di Mancioli…come accadimenti, come le acconciature degli abiti, come la realtà del momento: ma dentro c’è sempre una gran libertà di scelta, una spinta fraterna al dialogo, una carica di fiducia,di allegria, di tenerezza, di amore per la vita, intesa come immensa palestra di esseri viventi, cui sia stato chiamato come artista sotto le mentite spoglie dello sportivo, del tennista, del medico chirurgo, dell’Ufficiale di Marina, del paracadutista, del disegnatore pubblicitario, del padre di famiglia, del bellissimo uomo alto, stravagante, ma con la testa sul collo, grande amico invidiato dagli amici, adorato dalle donne…. …Stili lunghi, stili corti, cioè elaborati coi loro bravi chiaroscuri, oppure folgorati in quattro colpi, a fare uno scorcio, un abbraccio. Non sanno di noioso atelier, di presente o futura necessità di mercato, di discussioni critiche per emergere su questa o quella tendenza di punta o tradizionale, sanno di strada, di viaggi, di odori e di stagioni, di uomini donne animali e paesi; non sono ancora del tutto finiti di apparire, che diventano precise ipotesi, emblemi di esistenze, messi su, messi insieme al più presto o come egli poteva, purché conservino, anzi esaltino quell’ attrazione, quella necessità coi suoi occhi, coi suoi sentimenti |